Nell’area occidentale della Calabria, dove sorge il Parco Nazionale del Pollino, viene coltivato da millenni un ecotipo di fagiolo completamente bianco, chiamato Poverello Bianco, in dialetto locale “Fasulu povireddru iangu”. Esso viene prodotto precisamente nell’area montana ed irrigua dei comuni di Mormanno, Laino Borgo, Laino Castello ed Aieta, tutti appartenenti alla provincia di Cosenza.
Si tratta di un ecotipo locale di Phaseolus vulgaris L. che si caratterizza per il seme di forma ovale, privo di screziature e bassa percentuale di tegumento.
Ha un elevato contenuto proteico mediamente pari a circa 26% e alti valori di proteine solforate. La coltivazione di questo fagiolo, come tutte le leguminose ha anche un grande valore ambientale per il tipo di radice a fittone che, penetrando in profondità, mantiene una buona struttura del terreno preservandolo anche dall’erosione. Le radici, inoltre, sviluppano dei tubercoli come conseguenza del rapporto di simbiosi con i batteri del genere Rhizobium, che sono in grado di fissare l’azoto gassoso atmosferico trasformandolo in forme nitriche e ammoniacali facilmente assimilabili dalle piante e fornendo una discreta dotazione di azoto nel terreno.
Il Fagiolo Poverello Bianco viene seminato durante la tredicina di Sant’Antonio, periodo adatto in quanto, secondo alcuni agricoltori, permette di evitare lo sviluppo del tonchio. Secondo la credenza popolare la semina avviene in questo periodo come atto di devozione al santo, mettendo a dimora nella fossarella da 5 a 9 semi per postarella.
La preparazione del terreno avviene attraverso aratura, frangizollatura e successiva deposizione del seme in fossette quadrate disposte in file binate. Alla nascita delle piantine vengono disposti dei tutori di castagno. L’irrigazione viene effettuata con la tecnica tradizionale a scorrimento o utilizzando l’irrigazione a goccia.
La raccolta dei baccelli secchi avviene manualmente nelle giornate soleggiate di ottobre: i baccelli vengono raccolti ed esposti al sole sulle grate di legno, poi riposti in sacchi di iuta e battuti manualmente per ottenere la granella secca. A questo punto il legume viene separato dal baccello: il primo continua ad essere selezionato, sempre manualmente, attraverso quelli che erano i setacci contadini mentre i baccelli, una volta dati in pasto agli ovicaprini aziendali, oggi possono essere conferiti ad aziende attive nell’ambito della cosmesi per essere la base di creme o infusi.
La granella, dopo essere stata scelta, viene confezionata in vasi di vetro sottovuoto.
Con il fagiolo poverello bianco si possono realizzare diversi piatti, quali gustose puree e minestroni. Inoltre, può essere abbinato alla pasta ed impiegato nelle insalate. Questo legume assume un gusto particolarmente sublime soprattutto se cotto sul focolare nella pignata di creta, proprio come solevano fare i contadini . Le principali caratteristiche di questo legume sono il sapore particolarmente delicato e la facilità della cottura.